I contributi raccolti (vendita calendario e donazioni) ed erogati nell’anno 2018 sono stati pari a 25.760,70 €.
Nel periodo che va da agosto 2018 a giugno 2019, i programmi hanno previsto l’istruzione della prima infanzia in 7 centri di tre distretti di Galkayo: il centro per le minoranze di Buulo Baaley, il centro femminile di Halabookhad, Baadweyn e Harfo, e il centro femminile di Bursallah e Galdogob e il centro principale di Galkayo per un totale di 1.931 iscritti.
L’obiettivo è di favorire l’istruzione formale per ragazze e ragazzi delle comunità marginalizzate e vulnerabili in questi distretti, dando l’opportunità di una scolarizzazione di base per donne e ragazze che avevano perso queste possibilità, offrendo anche un aiuto affinchè in futuro diventino consapevoli dei loro diritti e siano in grado di valutarli, difenderli e sostenerli.
Il programma per scuole materne (sviluppo dell’infanzia) riguarda soprattutto bambini dai 4 ai 7 anni che vengono educati alla consuetudine delle attività quotidiane finalizzandole allo sviluppo delle abilità infantili.
Ai bambini vengono insegnati gli elementi basilari dell’alfabeto e dei numeri perché siano in grado di affrontare il primo livello dell’istruzione primaria.
Nell’anno scolastico agosto 2018 – maggio 2019, le iscrizioni sono state di 124 bambini seguiti da 4 insegnanti.
Accanto alle attività principali, si insegna ai piccoli come avere e mantenere relazioni di amicizia; si insegnano i valori sociali come il rispetto di tutte le persone; come mantenere pulito l’ambiente e come seguire regole di igiene personale; si insegna inoltre l’eguaglianza di genere per cui maschi e femmine partecipano alle attività sportive; contrariamente allo stereotipo culturale che prevede l’attività sportiva solo per i maschi.
In merito al programma di protezione, 80 ragazze sono state portate all’ostello femminile di Harfo. Qui le ragazze, molte delle quali all’interno delle loro comunità sono a rischio di matrimonio precoce, stupro, abusi, lavoro minorile, sfruttamento e mutilazioni genitali, sono protette e hanno l’occasione di seguire corsi scolastici e acquisire capacità per una vita diversa ed una consapevole presa di coscienza. Seguono anche corsi di formazione affinché possano crearsi una protezione contro i rischi che trovavano all’interno delle loro comunità. Ragazze che soffrono conseguenze psicologiche a causa di violenze, vengono aiutate a superare e curare le ferite.
In questo periodo il GECPD ha fornito anche sostegno medico, di sostentamento e supporto psicosociale a chi è sopravvissuto alle violazioni di diritti nella regione settentrionale del Mudug
Con il suo approccio integrato, il GECPD è stato in grado di raggiungere gli studenti, i loro genitori e i loro tutori, con i messaggi relativi ai diritti delle donne, all’interno delle comunità, spingendoli poi a sostenere l’istruzione femminile.
La riduzione degli aiuti esterni ai programmi educativi del mette il GECPD di fronte alla sfida di trovare i fondi per pagare gli insegnanti, per acquistare il materiale didattico, per sostenere le spese correnti di elettricità, acqua, trasporti e manutenzione ordinaria. Gli sforzi dei genitori per sostenere i costi per l’istruzione dei loro bambini sono spesso vani, considerata la povertà diffusa aggravata dai frequenti periodi di siccità e si trovano ad affrontare un ostacolo insormontabile.
I progetti di cooperazione internazionale sono ideati e gestiti direttamente da realtà locali e di base con le quali Spazio Solidale condivide le finalità: la promozione dell’istruzione e della formazione, l’avvio di attività lavorative e imprenditoriali, la salvaguardia dell’ambiente e della salute, la costruzione della pace e la messa in pratica dei diritti umani, la partecipazione attiva e solidale ai processi sociali, economici e politici.
Tutto questo non è poco; anzi è tantissimo se viene considerato il contesto in cui avviene.
I pochi euro che ognuno di noi ha speso si sono trasformati in un gesto di solidarietà che ha salvato e migliorato la vita di migliaia di persone.
Continuate a sostenerci. Grazie a tutti.