L’Orologiaio Matto esce per la prima volta nel 1996, trenta anni fa, un altro secolo, un altro millennio. Riporta le ricorrenze civili e religiose, le feste di culture diverse. Segnala le giornate che accomunano donne e uomini di tutti i Paesi nel considerare problematiche globali e diritti universali.
In questi anni è stato arricchito dal lavoro di tante persone: i bambini delle scuole per l’infanzia, gli adolescenti, gli adulti dell’Italia e gli immigrati, che hanno raccontato della loro esperienza, del loro vissuto.
Quest’anno gli studenti delle scuola di Pellegrino Parmense e quelli di due classi di Varano de’ Melegari parlano del futuro, delle loro aspettative, speranze e progetti. Parlano anche di cosa vedono nel futuro e di come immaginano potrà essere il luogo dove ora vivono.
Pellegrino Parmense è un comune nel pre-Appennino, una delle aree interne di cui è fatta una parte cospicua dell’Italia che tendono a spopolarsi. A questo processo corrisponde l’insediamento di migranti che cercano un lavoro, una casa, un futuro. Gli alunni delle scuole di Pellegrino vivono in queste dinamiche. Nei ragazzi “autoctoni” e nei nuovi arrivati le speranze, i propositi sono spesso simili e necessitano di un tempo a venire.
Nei giorni che stiamo vivendo, in mezzo a guerre con armi sempre più potenti e diffuse, dove le potenze sono sorde al dolore di donne, di uomini e di chi dovrebbe diventarlo, è però difficile parlare di futuro. Un calendario indica i giorni che verranno, sta nella comune responsabilità lavorare per costruire le condizioni che portano a rapporti pacifici tra persone, comunità, stati. Passaggio indispensabile per un futuro.
Con l’Orologiaio Matto si sostiene il lavoro, i progetti del GECPD l’associazione femminile che in Somalia opera per la difesa dei diritti delle donne, la salute, lo studio, l’indipendenza economica.