Dal 28 dicembre 2019 al 3 gennaio 2020 una delegazione di Spazio Solidale ha incontrato le donne e gli uomini del GECPD nei luoghi del loro lavoro e impegno, a Galkayo in Somalia.
Siamo stati loro ospiti e abbiamo visitato alcune delle strutture del GECPD nelle località di Galkayo, di Harfo, di Halabookhad.
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare le bambine/i, le ragazze/i, le piccole e giovani donne e i piccoli e giovani uomini impegnati nello studio, le donne coinvolte in percorsi di formazione professionale, gli insegnanti e le educatrici e quanti sono impegnati a vario titolo nell’attuazione dei numerosi progetti e iniziative che il GECPD conduce da ben venti anni nella regione del Modug.
Siamo stati accolti nelle aule scolastiche, nei laboratori, negli uffici, in un campo di calcio.
Sono stati momenti intensi per conoscersi, per conoscere i nomi, per darsi la mano, per abbracciarsi, per comunicare, per confrontarsi.
Siamo stati emozionalmente travolti dalla simpatia, dal calore, dalla riconoscenza coi quali bambine/i e adulti hanno segnato tutti i momenti d’incontro.
Siamo stati colpiti dalla consapevolezza, dall’entusiasmo e dall’impegno che traspare in ogni ambito del loro agire.
Non abbiamo parole per esprimere l’intensità di ciò che abbiamo avuto la fortuna di vivere in prima persona.
In particolare gli sguardi, i sorrisi, i gesti, le parole che hanno trovato espressione anche in striscioni, in poesie, in canti e balli, in piccole drammatizzazioni. Una varietà di espressioni che ci hanno fatto percepire l’intensità del loro impegno nella costruzione di un futuro di speranza. In particolare i temi della pace e del rispetto dei diritti delle persone, innanzitutto delle donne e dei minori, sono sempre stati presenti nei loro pensieri.
L’ odierna realtà somala è segnata da difficili condizioni ambientali e sociali aggravate da ricorrente e intensificate calamità naturali, da un conflitto devastante e non ancora sopito, da ancestrali eredità, anche coloniali e postcoloniali, e da una forzata trasformazione culturale e religiosa fomentata da entità esterne.
È proprio l’aver “respirato” un poco questa pesante realtà che ci ha fatto comprendere meglio il valore di quanto il GECPD ha fatto e sta facendo, non solo per la Somalia, ma per il mondo intero.
Il messaggio che portiamo in Italia è da parte del GECPD il grazie per l’attenzione e il sostegno a quanti sono solidali con il loro operare.
Da parte nostra, il grazie alle donne e uomini del GECPD che ci testimoniano che è ancora possibile sperare in mondo diverso e migliore e impegnarsi per la sua costruzione.
Ada, Germana, Lino, Mari, Silvano, Anab