FEBBRAIO 2022
ABDOUL GADRI AIDARA
SENEGAL
“VOGLIO AIUTARE LE DONNE E I BAMBINI NEL MIO PAESE”
Come ti chiami? Dove sei nato?
Mi chiamo Abdoul e sono nato in Senegal nel 1992 in un paese che si chiama Darou Hidjiratou, che ha poche migliaia di abitanti.
Come è il paese che hai lasciato?
È un territorio con foresta e umidità, e ci si vive così così.
Abbiamo l’agricoltura ma non le macchine perché lavoriamo con le mucche o l’asino. Senza questi animali non si può lavorare.
Perché sei emigrato e come mai in Italia?
Sono emigrato qui perché nel mio Paese ho visto cose che non vanno bene. Ho voluto venire qui per fare esperienze e per potere tornare dopo in Senegal ad aiutare i bambini e le donne che non stanno bene. Tu puoi vedere un marito che picchia forte la moglie, anche in faccia, e non si può portarla in ospedale per curarla.
Le ragazze che vanno al liceo non lo finiscono perché la famiglia le toglie dalla scuola per darle a un uomo, non va bene così perché le ragazze vogliono studiare ma non possono.
Da quando sono qui mi trovo bene e piano piano sto trovando anche le cose che volevo avere.
Quindi manca la giustizia sociale e tu vorresti fare qualcosa per migliorare la vita delle persone oppresse?
Si, perché lì non ci sono carabinieri o polizia e non c’è sicurezza. Noi abbiamo paura a proporre dei progetti. Se tu apri un negozio al terzo giorno non trovi più niente perché arrivano i ladri e rubano tutto.
Se ho salute e lunga vita vorrei fare qualcosa per cambiare questa situazione.
Come hai viaggiato dal Senegal in Italia e da quanto tempo sei qua?
Ho viaggiato bene perché non ho incontrato problemi. Sono stato 2 anni in Libia e anche se li ci sono molti problemi, sono riuscito a evitarli
Ho avuto solo una malattia sulle gambe.
Dalla Libia all’Italia in barca per fortuna siamo andati bene.
Quando sono arrivato qui, 3 anni fa, ho trovato persone buone che mi hanno accolto bene e aiutato.
Come è stato l’inizio in Italia e adesso come ti trovi?
All’inizio è stato difficile perché non capivo la lingua ma in pochi mesi ho cominciato a parlare e le cose sono andate meglio.
Adesso sto bene anche se ho un lavoro precario ma che mi piace.
Hai la cittadinanza italiana? Per te è importante avere la cittadinanza?
Avere la cittadinanza in Italia, o anche in un altro Paese, è meglio per vivere, ma io non ce l’ho.
Sei credente? Se si riesci a professare la tua religione?
Sono Musulmano, vorrei imparare anche la Bibbia, perché io non posso negare Itah, Jesus. Noi lo chiamiamo Itah, perché era un profeta di Dio come il mio profeta Mohamed, quindi per me loro sono nella buona via. Mi piacerebbe studiare la Bibbia per vedere le differenze con il Corano.
Qual è per te la festa più importante?
Per me è la festa delle donne, la giornata delle donne.
Quindi una festa non religiosa?
Si, quella religiosa per me più importante è la terza festa, quando cambia l’anno.
Qual è stato il momento più brutto della tua vita e quello più bello?
Il momento più bello è adesso, da quando sono in Italia, perché sono lontano da una persona che è parente di mia madre, che mi voleva male e ha tentato di uccidermi quando ero ancora piccolo. Avevo sognato che mi voleva avvelenare con il latte, allora io quella sera non l’ho bevuto, l’ho messo sotto al letto e alla mattina c’erano i vermi dentro. Questa storia non l’ho mai detta a nessuno, solo a mia madre, e ancora adesso mi fa male.
(Parla con il magone e gli occhi lucidi)
Questa è la cosa più brutta.
Cosa desideri per il futuro e cosa ti aspetti?
Vorrei diventare una persona che aiuta i bambini e le donne.
Adesso ho iniziato qualche attività al mio paese. Ad esempio in una scuola ho realizzato un pozzo che prima non c’era. Se gli studenti avevano bisogno di acqua dovevano uscire a cercarla. Io ho mandato prima 50 euro e poi altri e adesso c’è il pozzo.
Con il Covid ho mandato soldi ai miei amici giovani dell’associazione così che hanno potuto comprare mascherine e sapone per aiutare l’ospedale.
Qual è la cosa più importante?
Avere la salute, buone amicizie e fare esperienze.